Il senso di “Caffè Utopia” …
è anche il piacere di ritrovarsi.
Ritrovarsi, sedersi ogni tanto, raccontare come va, come abbiamo fatto questa estate Fabio Velo Dalbrenta and me. Conosciuto in occasione dell’uscita di “Tutto quello che io so” lo scorso anno, Fabio è diventato avventore affezionato del nostro Caffè. A lungo ci siamo confrontati, su opinioni, idee, utopie e sono certa che per molto tempo sentiremo parlare di lui.
Cantautore, scrittore, giornalista, utopico fin dai tempi dell’università quando si laurea alla Facoltà di Musicologia di Cremona, affrontando la storia e l’analisi di tutta la musica occidentale, da quella greca e romana fino a quella del XX secolo. La tesi è di quelle capaci di rompere gli schemi a cui era saldamente legato l’ateneo cremonese: “Battisti oltre Mogol – Gli anni Ottanta”, dedicata alla sua grande passione per Lucio Battisti che lo accompagnava fin da bambino. Il lavoro vide fra l’altro l’incredibile supporto di Alberto Radius, una delle figure di riferimento di Fabio. Personalmente avrei pagato per assistere alla discussione della tesi, guardando in slow motion le espressioni dei docenti
Insieme a Mauro Ronconi, scrive una trilogia dedicata a Renato Zero, tra cui spicca “La favola mia. Le canzoni che hanno fatto grande la storia di Renato Zero”. Indagando on line ho trovato la recensione entusiasta di un lettore che riassume appieno il senso del libro “Se prima pensavo di avere capito le canzoni e un po’ anche Renato dopo aver letto questo libro ho capito che in realtà non avevo capito “nulla”. Libro consigliatissimo non solo a chi ama Renato..entra nell’anima della vita, nel profondo.”
Insomma chiamatelo cantautore, chiamatelo giornalista, Fabio è soprattutto un “musicologo” che potrebbe sedersi sugli allori, forte di una preparazione culturale, artistica e lavorativa di tutto rispetto che riesce a tradurre in parole, e in musica carica di “groove e melodia, intervallata da piccoli camei acustici dal sapore cantautorale, carico di intensità ed eleganza”. Se fosse un artista che si accontenta, però, non sarebbe certo giunto qui a Caffè Utopia.
Fabio è una mia scommessa, poiché sono convinta che stia arrivando all’acme di una maturazione artistica e personale, guidato dalla continua ricerca della perfetta sinergia tra parole e musica.
E, per ora, non aggiungo altro… in fondo “non devi aggiungere niente a un amico”