Cosa succede a Sanremo quanto si spengono le TV? L’Ariston si svuota a poco a poco, i taxi di piazza Colombo accendono i motori e aprono la portiera appena ti avvicini. Corso Matteoti si fa silenzioso, ma resta qualcuno che canticchia qualche canzone o discute sulla classifica. C’e’ ogni cosa, il jeans e il vestito da sera, mi sono imbattuta anche in una pelliccia di volpe tornando in hotel, pessimo retaggio di una politica fashionista che pare essere ancora in auge tra le giovani in abito da sera.
Qui a Casa Sanremo la sala stampa si svuota, tutti raccolgono computer e attrezzatura e molti portano le occhiaie a riposare qualche ora. Altri si fermano di sotto a bere qualcosa, dimenticando un attimo di stanchezza e seguendo le performance che si alternano sul palco. I Perturbazione tengono banco, si vede che hanno le facce stanche, ma non mollano, fanno un sound check in progress e cantano qualche pezzo.
Poi sul palco arriva Andrea Miro’ e ti ricordi in un attimo cosa significa essere musica. Grande artista, cosi’ consapevole della sua capacita’ da potersi permettere “semplicemente” di divertirsi cantando.
Poi il sonno diventa insistente, resta giusto il tempo per una camminata verso l’hotel, gustando la dolcezza di una citta’ che sa anche respirare in silenzio, ma solo per qualche ora.