Uno dei grandi riti di iniziazione sanremesi e’ il ritiro dei pass. I vergini della sala stampa, trottano allegramente per corso Matteotti fino alla soglia della mistica sfinge Ariston.
Primo piano, faresti le scale in un balzo, sventoli la tua mail di accredito e provi quel sottile senso di vittoria verso quel “poveraccio” che si sta adoperando per avere un pass al volo che, ovviamente, gli verra’ negato.
Foto di rito davanti alla web, stampa del pass e cordino targato “mamma Rai” . E’ fatta, sei dentro! Esci per andarti a bullare in sala stampa, perche’ ora hai le chiavi del paradiso e lo sai. Pochi metri, ti stupisci che il mondo non si inchini davanti al tuo pass, poi ti guardi in giro e ti accorgi che siamo tutti marchiati.
Manca il prezzo e la taglia, ma tutti, proprio tutti, hanno un pass che penzola sotto la carotide come etichette degli abiti. Torni nei tuo panni piccoli piccoli e segui la mandria che si sposta in gruppo con telecamere, macchine fotografiche e tablet, sapendo che ormai sei un pass tra i pass.
Pero’ il mio pass, mi pare ancora bellissimo
