Non è facile, non lo è mai, ma questa volta la sfida è davvero tosta: tornare a fare musica live dopo lo stop imposto dal Covid. Per la prima volta nella storia della musica contemporanea è stato vietato esibirsi.
Un veto sicuramente motivato dall’emergenza sanitaria mondiale, ma assolutamente difficile da gestire per chi, di mestiere, calca i palchi. Abbiamo quindi intervistato Maurizio Vandelli che, proprio dal palco di Parabiago nell’ambito della rassegna “Musica d’autore” è tornato a esibirsi dopo 9 mesi di stop, un tour rinviato e, soprattutto, aver toccato da vicino gli effetti della pandemia. Abbiamo dunque approfittato della sua disponibilità per ripercorrere la grande storia della musica italiana (e non solo), con uno dei protagonisti indiscussi di quella rivoluzione musicale che, sulle onde dell’ispirazione inglese e americana, arrivò anche in Italia. Impossibile non ripercorrere la carriera dell’Equipe 84 e di Vandelli che si interseca con nomi di persone e luoghi capaci di evocare storie epiche al solo pronunciarli come, ad esempio, Lucio Battisti o il Piper. Conosciamo Vandelli anche per la sua schiettezza e allora abbiamo condiviso una considerazione, forse una provocazione: la televisione, potrebbe essere un valido supporto alla musica, in questo momento di difficoltà nell’allestimento di concerti e live?” “La televisione – ha risposto Vandelli – potrebbe partecipare a questo disastro, a questa catastrofe totale dei musicisti e della musica, chiamando una volta una o una volta l’altro. Invece chiamano sempre gli stessi”. L’auspicio è che i media, possano dare supporto e voce agli artisti, sicuramente la radio non ha mai smesso di farlo e non lascerà soli i musicisti in questo momento, per questo anche Radio Punto ha voluto essere media partner della rassegna Musica d’Autore, organizzata da L’Isola che non c’era e dal Comune di Parabiago.MOSTRA MENO