Che l’Utopia di finire per tempo, senza gestire con il solito “sistema Italia”, si possa concretizzare?
L’ultimo miglio di EXPO 2015
raccontato su TMNEWS
Milano (TMNews) – A 500 giorni dal via l’organizzazione dell’Expo 2015 entra nell’ultimo miglio, quello in cui scendono in pista anche i 60 singoli Paesi che costruiranno un proprio padiglione nazionale. I primi 26 lotti, con tanto di simbolica consegna di una zolla di terra, sono stati affidati dal commissario unico Giuseppe Sala alle delegazioni straniere che sono pronte a iniziare i lavori. “Finalmente, adesso comparteciperanno a questo sforzo, l’Expo è una maratona che da quando la pensi a quando la vedi dura nove anni. Negli ultimi 18 mesi c’è un’accelerazione tremenda e ovviamente adesso i Paesi faranno la loro parte. Era un giorno tanto atteso, credo anche da parte dei Paesi che hanno progetti e voglia di cominciare a costruire il loro padiglione”. La Lettonia, grande produttore di miele, farà un padiglione a forma di alveare, l’Angola punta sul ruolo delle donne in agricoltura, mentre gli Emirati arabi si affidano all’archistar Norman Foster. Ma in prima file per aprire il cantiere c’è ancora una volta la Svizzera, già primo Paese a firmare il contratto di partecipazione, rappresentata dal commissario generale Dante Martinelli: “Questa questa leadership svizzera nelle varie fasi traduce l’interesse che la Svizzera ha per le relazioni bilaterali sull’Italia. Il tema principale sarà la sicurezza alimentare e la responsabilità anche del sindaco sull’alimentazione”. Oltre ai padiglioni nazionali, compreso quello italiano già in costruzione, saranno costruiti nove cluster collettivi, che riuniranno alcuni Paesi in base a produzioni agricole comuni come il riso o il cacao, e una decina di altre strutture tematiche.