Torna in presenza del Festival delle Lettere, la più importante manifestazione italiana dedicata alla scrittura epistolare, nata a Cernusco sul Naviglio e che per la sua XVI edizione torna “in patria”. Al centro della XVI edizione: la scuola, tema proposto con una call aperta nel 2019 e a cui sono dedicate le centinaia di lettere arrivate da tutta Italia durante la pandemia.
Gli appuntamenti sono diversi e tutti avranno luogo a Cernusco sul Naviglio:
– Il primo incontro è quello di sabato 11 dicembre presso la Casa delle Arti, dove le lettere più belle ed emozionanti verranno premiate – votate da una giuria composta da nomi importanti dell’editoria e del giornalismo – e lette dalle voci di noti personaggi come di Max Pisu, Antonio Cornacchione, Laura Curino, Marco Erba e molti altri. L’incontro è condotto dal comico Omar Fantini e accompagnato dalla fisarmonica di Sara Calvanelli.
– Gli altri eventi che animeranno la città sono quelli di sabato 18 e domenica 19 dicembre: protagonisti nella piazza di Cernusco sul Naviglio i calligrafi dell’Associazione Calligrafica Italiana che personalizzeranno lettere, biglietti d’auguri e regali di Natale.
– Inoltre, per tutto il mese di dicembre alcuni negozi del centro ospiteranno al loro interno degli espositori contenenti le migliori lettere delle prime XV edizioni del Festival, emozioni in dono per tutti i clienti che vorranno immergersi nelle storie condivise dagli italiani dal 2005 a oggi.
l tema della scuola si è rivelato un’occasione preziosa di racconto e confronto su come la scuola e le figure che intorno a lei gravitano (studenti, genitori, insegnanti) siano riuscite a destreggiarsi nel dedalo di provvedimenti che hanno toccato l’istituzione scolastica durante l’emergenza sanitaria, fornendo un ampio scorcio storico dell’Italia e della scuola italiana prima, durante e dopo la pandemia. Ma è stato anche un invito a mettere nero su bianco un luogo che è culla di relazioni, di sogni e idee, una palestra di crescita in cui ognuno, a suo modo, interagisce.
Obiettivo principale del Festival è quello di colmare ogni tipo di distanza – fisica, culturale, temporale e sociale –tra le persone, attraverso la scrittura epistolare.
CITAZIONI DALLE LETTERE
“Cara Scuola, Buona Scuola, Scuola Chiusa. Nei corridoi, oggi, c’è silenzio e quel silenzio rimbomba così forte da far tremare il futuro. Hanno provato a modificarti, trasferirti, innovarti, rottamarti. Ma sei sempre tu.” Marta Malacrida – Finalista Lettera alla scuola“Cara Scuola. È stato come se il virus avesse preso un gessetto e, di fronte alla lavagna, avesse iniziato a occuparsi di tutte le materie scolastiche a modo suo, un insegnante dispotico che si prende il ruolo di tutti gli altri.” Marina Leonardelli – Finalista Lettera alla scuola
“Cara scuola, in queste ultime settimane sei cambiata molto. Ti sei spostata dentro uno schermo. Ma non hai mai smesso di esserci.” Alberto Pellai – Finalista Lettera alla scuola
“A noi bambini non servono scuole belle come castelli, ma adulti coraggiosi, che ci aiutino ad imparare anche nelle circostanze più avverse. Perché tu, cara scuola, non sei un luogo. Ma un sogno fragile.” Martina Dei Cas – Finalista Lettera alla scuola
“Ti accalappia fin da bambino e non ti lascia più. Anche quando tu la vorresti tanto lasciare. Niente, lei non molla, anzi, ti stringe di più tra le sue spire.” Laura Musso – Finalista Lettera alla scuola
“Continuo a ripetere tutti gli anni dentro le tue mura, sempre uguali e sempre diversi. Forse tu l’avevi capito che sarei diventato un prof.” Marco Pappalardo – Finalista Lettera alla scuola
“Quando il mondo ti crolla addosso, poi devi ripartire da capo. Ed è proprio vivendo che scopri che non è mai troppo tardi e non si è mai troppo grandi per inseguire i propri sogni.” Luca Piana – Finalista Lettera alla scuola
“Cara Scuola (…) Sei invadente. Chiedi di esserci e di pensare. Nessuno sembra rendersi conto che per molti di noi, pur massacrata come sei, resti l’unica speranza.” Elisa Righetti – Finalista Lettera alla scuola
“Cara scuola, quando ripenso al mio amico Karim mi accorgo di essere arrabbiato con te. Perché io e lui siamo diventati amici di pomeriggio, quando tu non c’eri e, addirittura, sembravi suggerire che non fosse il caso che accadesse.” Simone Rocchi – Finalista Lettera alla scuola
“Dovete promettermi di pensare al vostro domani come a una meta da raggiungere. Dovete promettermi di aiutare i più deboli e di non deriderli mai, di avere coraggio, parola che in latino ha la stessa radice di cuore.” Lidia Santoro – Finalista Lettera alla scuola.