Caffè Sospeso è la rubrica che ho creato per viaggiare di caffè sospeso in caffè sospeso, ringraziando i buoni avventori e osservando silenziosa lì nell’angolo, …
Un caffè con Omar

"Una carta del mondo che non contiene il Paese dell'Utopia non è degna nemmeno di uno sguardo"
Caffè Sospeso è la rubrica che ho creato per viaggiare di caffè sospeso in caffè sospeso, ringraziando i buoni avventori e osservando silenziosa lì nell’angolo, …
Cari amici Utopici, questo caffè sospeso lo berremo a Sanremo anche se il cuore parlerà romagnolo. Al Festival questa sera si celebreranno i 70 anni …
Caffè Sospeso è la rubrica che ho creato per viaggiare di caffè sospeso in caffè sospeso, ringraziando i buoni avventori e osservando silenziosa lì nell’angolo, assaporando l’aroma dell’umanità, anch’essa sospesa, in quel infinito istante che passa tra il chiedere e il degustare.
E’ questa la meravigliosa magia che si crea quando si sanno tenere in equilibrio talento, rispetto, umiltà, una magia che rende l’altro una risorsa da valorizzare, non un immaginario nemico da combattere. E ditemi se questa non è una splendida Utopia.
Cari amici Utopici,
questo è un caffè sospeso da gustare decisamente freddo e magari ascoltando la piccola playlist che ha fatto da sottofondo a questi pensieri musicali. Buona lettura.
Il racconto Utopico del concerto di De Gregori e Venditti allo stadio Olimpico di Roma. Giugno 2022
Restare d’oro, questo sì che è un obiettivo utopico… sarà per questo che l’idea mi affascina, anche se il compito diventa di anno in anno più arduo. Eppure è stata proprio la luce dorata di Palazzo Colonna a Roma a inondami di Arte, Poesia e Amicizia.
Viaggiare è stato un proteggermi dai silenzi e dalle attese, il mettermi al primo posto per qualche ora, perché non puoi amare con tutto il cuore, se hai un cuore stanco.
Questo testo è stato scritto anni fa, per omaggiare la memoria di mio nonno Augusto.. “Romagna mia” era la sua canzone preferita e non riusciva ad ascoltarla senza commuoversi. Oggi, lo voglio immaginare mentre la canta insieme a Raoul Casadei.
Come facciamo a perdere cose che sono state nostre da sempre? Come quella noiosa abitudine di respirare che abbiamo smarrito vivendo una vita in apnea. O come scrivere. Non dico avere l’ardire di impugnare una penna, ma appoggiare le dita sui tasti e lasciare che le parole prendano forma