Il sogno di una casa, ormai quasi un’utopia. Un mercato impazzito, che molti hanno drogato, distrutto. Un mercato che non rende giustizia a chi ha lavorato con onestà per comprare o per costruire una casa.
Ecco il pensiero che Elisabetta ha voluto condividere con tutti noi. Grazie Eli, seguite il suo esempio e fateci sentire la vostra voce scrivendo a redazione@caffeutopia.net
E poi succede così, all’improvviso, mentre parli con una conoscente di come vanno le cose, di come procede l’acquisto della casa, della gioia e speranza di avere quella casa tutta per sé, di come è stata fatta la ricerca escludendo a priori determinate zone della città… perché troppo care! Ed è qui che il mio inconscio fa riemergere quel pallino che spesso metto da parte: il costo delle case.
Quante volte mi è stato chiesto perché non compro casa, che l’affitto sono soldi buttati, ecc. E quante volte dico che non voglio e soprattutto non posso, perché non ho i soldi necessari. E ogni volta mi chiedo il perché di questa differenza di prezzi, troppo spesso molto eccessiva, che non giustifico solo perché una parte della città è più fornita con i mezzi pubblici di un’altra.
E mi chiedo anche perché devo pagare (caro) quello che per me dovrebbe essere un diritto: avere un tetto sulla testa. Il mondo che vorrei non è questo. Nel mio mondo le persone hanno tutti un tetto sulla testa, senza sacrifici per mantenerlo; non c’è differenza di zona, di prezzo, di status. “Voglio un mondo all’altezza dei sogni che ho” (cit. Ligabue)